Si è tenuto ieri sera, nell’iconica location di Villa Favard a Firenze, l’opening di Relative Thinking, mostra multisensoriale dedicata al tema della curatela nella moda contemporanea, attraverso i progetti degli studenti del Master in Fashion Writing and Curation. Tre ospiti d’eccezione raccontano in anteprima sui social media la mostra e le quattro giovani curatrici.
L’esclusivo evento ha visto la partecipazione di Massimiliano Giornetti, direttore di Polimoda, Tim Blanks, critico di moda di fama internazionale e mentor del Master in Fashion Writing and Curation, e Linda Loppa, strategy and vision advisor della scuola, oltre a ospiti dei mondi del giornalismo, della moda, dell’arte e della cultura. Invitate speciali a raccontare la mostra sui social media, tre content creator della moda e dell’arte contemporanea: Letizia Schatzinger, firma del giornalismo che racconta la moda italiana su TikTok, Noemi Tarantini, divulgatrice di arte e moda per la community della Gen Z, e Giulia Loreti de Paolis, raffinata Instagram storyteller su chic e glamour contemporaneo.
L’opening, seguito da un cocktail, ha permesso agli ospiti di visitare in anteprima la mostra e scoprire i lavori realizzati dagli studenti Polimoda, in una riflessione personale sul ruolo del curatore e la sua influenza sull’industria della moda di oggi. Ogni allieva del Master in Fashion Writing and Curation ha infatti ideato un proprio magazine, curandone ogni aspetto e vestendo diversi ruoli con il supporto dei docenti: scrittore, redattore, curator, artista, photo editor e graphic designer. Attingendo diversi panorami semiotici quali arte, musica, moda, cinematografia, letteratura e fotografia, le studentesse hanno creato opere editoriali con un valore culturale unico.
I quattro magazine rappresentano l’ispirazione e il centro della mostra Relative Thinking presentata a Polimoda e aperta al pubblico il 6, 7 e 9 dicembre, per esaltare peculiarità e punti d’incontro dei quattro progetti e per sottolineare la relatività del pensiero. Un’exhibition curata da Federica Forti con le quattro studentesse, che ha l’obiettivo di far vivere al visitatore esperienze multisensoriali attraverso quattro diverse ambientazioni ispirate ai temi delle riviste.
Cos’è un taboo, chi lo può definire e perché non in tutte le lingue esiste questa parola? Queste domande sono il punto focale di “Anthe”, il progetto realizzato dalla studentessa indiana Rhiti Choudhury che, per l’exhibition, ha ricreato l’ambientazione di una caffetteria. I visitatori sono invitati a sedersi e interagire con i performer (anch’essi studenti di Polimoda) scegliendo uno degli argomenti sparsi sui tavoli e dando così vita a un virtuoso scambio di idee.
“Impossible conversation” è invece il concept che si cela dietro il magazine della spagnola Maria Callaba. Una conversazione impossibile tra passato e futuro che diventa però attuabile tramite l’immaginazione dell’autrice. Una conversazione che unisce nostalgia e elementi distopici e che prende vita tramite una fitta rete di fili di lana che attraversa una sfarzosa sala d’epoca della villa. Il visitatore è invitato ad attraversarla per prendere posto su una poltrona e meditare sul proprio personale approccio a passato, presente e futuro.
Una sinfonia di imponenti specchi deformanti fa da cornice alla presentazione di “Body Claim”, la rivista realizzata dall’austriaca Heide Julie Halama in una riflessione sull’accettazione del proprio corpo in quanto manifestazione fisica della propria identità. Un’installazione concettuale che invita il visitatore a vedersi con occhi nuovi e ad accettare l’unicità e la bellezza della propria corporeità.
“mUSED”, progetto ideato e curato dall’americana Florina Jacqueline, esplora il sottile equilibrio tra piacere e dolore in quattro scenari opposti. L’allestimento realizzato per la mostra ricrea una stanza d’albergo asettica, ipotetico spazio in cui hanno avuto luogo le diverse situazioni. Il visitatore è chiamato a indossare le cuffie per immergersi nelle quattro storie, grazie a suoni e luci in sincro realizzati con il supporto dei docenti di sound design.
Relative Thinking invita lo spettatore ad abbandonarsi in un viaggio tra i propri conflitti interiori grazie al lavoro degli studenti che, durante il master, hanno imparato a creare contenuti editoriali con un valore culturale intrinseco, ed esprimere sé stessi, le proprie idee e la propria visione creativa.
Dopo aver progettato i magazine e le installazioni che ne sono la trasposizione concettuale e visiva, le studentesse hanno lavorato ex post cercando una chiave che accomunasse progetti molti diversi tra loro. La risposta è racchiusa nei due video presentati all’ingresso della mostra: un inno alla creazione come motore del pensiero individuale e libero, indispensabile per la ricerca continua della propria identità.
La mostra resterà aperta al pubblico gratuitamente il 6, 7 e 9 dicembre, dalle ore 9.00 alle 17.00, presso la sede Polimoda di Villa Favard, in via Curtatone 1 a Firenze. La performance nella sala di “Anthe” si terrà il 6 dicembre dalle 13.00 alle 14.00.
Credits
Studentesse
- Rithi Choudhury
- Maria Callaba
- Heide Julie Halama
- Florina Jacqueline
Curatore
- Federica Forti – Project Leader
Supporto accademico
- Marisa Zanatta – Writing
- Anna Yudina – Vision
- Marianna Fioretti – Vision
- Dobrila Denegri – Vision
- Sandra Laube – Graphics
- Amelie Duchow and Marco Monfardini – Sound design
- Giulia Bonali – Video concept
- Francesco Rossi – Video
Ringraziamento speciale
- Tim Blanks – Mentor
- Linda Loppa – Strategic Advisor
- Massimiliano Giornetti – Director
- Eva Zimmerman – Business Department Coordinator